
... oggi, la possibilità di esprimermi attraverso la mia musica è diventato un modo imprescindibile di vivere la musica stessa.
... musica espressione della propria realtà interna...

Ho sempre amato, fin da bambina, suonare il pianoforte.
Poi ci sono stati gli studi al conservatorio, ma nonostante i diplomi in pianoforte e in musica da camera, non ho mai composto né sentito l’esigenza di farlo. Per molto tempo la musica è stata solo suonare.
Oggi la possibilità di esprimermi attraverso la mia musica è diventato un modo imprescindibile di vivere la musica stessa.
Questa nuova realtà si è formata nel tempo grazie al lavoro svolto con Tony Carnevale all’interno del suo Laboratorio, basato su un nuovo metodo formativo derivato da una lunga ricerca che origina da una diversa poetica della musica: musica legata al rapporto interumano... movimento del pensiero… espressione della propria realtà interna.
Per la prima volta ho sentito parlare di ideazione musicale della possibilità di sviluppare un pensiero creativo come necessità di una formazione più completa. Per la prima volta ho sentito dire che tutti, a qualunque livello, possono inventare la propria musica, perché è un linguaggio che appartiene indistintamente a tutti gli esseri umani. L’approccio tecnico teorico che avevo sempre trovato nella didattica tradizionale crollava di fronte ad un altro modo di lavorare: le mie idee musicali diventavano il punto di partenza di un percorso.
Questo assetto mi ha spinto necessariamente ad andare in profondità e cercare “cosa” raccontare. Il modo per farlo si è sviluppato nel tempo attraverso uno studio approfondito, supportato anche da un altro modo di ascoltare la musica. Ma soprattutto attraverso un lavoro profondo nel rapporto diretto con la fantasia di un altro essere umano, un artista formatore che mi ha portato non nella sua direzione, ma alla ricerca della mia, a sviluppare il mio mondo espressivo.
E più il mio pensiero cambiava, più facevo mio questo nuovo assetto e mi lasciavo andare a quel “cercare” nei suoni, più il mio comporre diveniva coerente con ciò che volevo esprimere.
E la musica dentro di me riprendeva il suo senso.
Pensare la musica in modo così profondamente umano, non proveniente da chissà dove, ha permesso di raccontarmi, di mettere a nudo le emozioni, senza il timore di farlo. Credere nella mia fantasia, trovare il coraggio di difenderla da certi rapporti e da una certa cultura, che portano a pensare come inutile ciò che non è legato alla realtà materiale.
E mi chiedo come sarebbe cambiata la vita di altre persone o di altre donne compositrici, di cui magari non c’è giunta notizia, se avessero incontrato le idee di Tony… forse non si sarebbero sentite sole.
Sole nel loro raccontarsi, nel loro vivere di emozioni.
Su queste idee abbiamo costituito l’Associazione Anora per portare avanti una diversa idea di formazione artistica, una nuova proposta culturale della musica e del musicista.
… la musica è cambiata, perché è cambiato il colore dei miei pensieri. La musica cambia.